Residenza d'Epoca Visacci si trova nello storico palazzo Valori o Palazzo dei Visacci nel centro storico di Firenze

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Il Palazzo fu edificato originariamente nel corso del '400, per conto della celebre famiglia degli Albizi, da cui prese il nome anche la via.

Quando Rinaldo degli Albizi, strenuo oppositore di Cosimo il Vecchio e della sua politica venne esiliato, l'edificio passò in mano ai Valori: altra potente casata fiorentina.

Il carattere attuale, ottenuto attraverso la riunificazione di varie case medievali, risulta conferito alla fine del '500, quando il colto senatore Baccio Valori il Giovane, nuovo proprietario e custode della Biblioteca Laurenziana oltre che presidente dell'Accademia delle Arti e del Disegno, fece ridisegnare la facciata dall'architetto e scultore Giovanni Battista Caccini (tra il 1593 e il 1604), decorandola sulla base di un programma iconografico da lui stesso definito: quindici erme raffiguranti personaggi illustri nelle scienze e nelle arti, che con le loro opere, avevano contribuito a rendere grande Firenze.

Con l'estinzione del ramo fiorentino della famiglia, nel 1687, la proprietà passò ai Guicciardini che, su progetto di Antonio Maria Ferri, intrapresero importanti lavori di ammodernamento tra cui: lo scalone monumentale e notevoli decorazioni a stucco di Giovanni Martino Portogalli che adornano i due portali, dai quali si accede alle stanze del piano nobile.

Passato per eredità agli Altoviti, il palazzo fu ulteriormente rinnovato e arricchito con nuove decorazioni e preziosi affreschi di Andrea Landini, come l'Apoteosi di casa Altoviti e vari ritratti di Guicciardini.

Tecnicamente, le sculture che caratterizzano la facciata su Borgo Albizi rivelano chiaramente l'espressione con cui nell'antica Grecia si era soliti indicare i pilastrini di sezione quadrangolare, la cui sommità coincide con una testa scolpita raffigurante il dio Hermes.

Le erme, che poste solitamente ai bordi delle strade, avevano lo scopo di salvaguardare e proteggere i viandanti lungo il cammino, vennero realizzate secondo la tecnica scultorea dello stiacciato: un abile gioco di prospettive che dà all'osservatore l'illusione di una maggiore profondità.

Disposti in gruppi da cinque per ciascun piano i personaggi ritratti sono, al livello inferiore: Accursio, Pietro Torrigiano Rustichelli, Marsilio Ficino, Donato Acciaiuoli, Pier Vettori; al secondo ordine Amerigo Vespucci, Leon Battista Alberti, Francesco Guicciardini, Marcello Adriani e Vincenzo Borghini; al terzo ordine Dante, Petrarca, Boccaccio, Giovanni Della Casa e Luigi Alamanni.

Palazzo Valori trasse la denominazione tradizionale di palazzo "dei Visacci", proprio dalla severa espressione dei volti illustri che raffiguravano personalità di un mondo culturale, spesso, sconosciuto al popolo per essere poi apprezzate persino artisticamente.

Allo stesso Giovanni Battista Caccini si deve il ritratto di Cosimo I de' Medici, posto sopra l'ingresso principale e il busto di Baccio Valori, già nell'androne di cui l'originale è oggi conservato al Museo nazionale del Bargello.

La piccola lapide, sotto una finestra al piano terreno, indica invece il luogo dove, secondo la tradizione, San Zanobi avrebbe operato il miracolo della resurrezione di un fanciullo morto, figlio di una nobil donna francese. Oggi trascurata, questa memoria segna in realtà uno degli episodi più celebri della spiritualità cittadina, ampiamente documentata nella letteratura sette-ottocentesca e ritratta in numerose opere d'arte rinascimentali (Botticelli, Ghiberti).

Sottoposta a restauro nel 1936 e, più recentemente, nel 1989-1990, Palazzo Visacci , appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, come edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.

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